La dialisi e suoi effetti

Introdotta a metà degli anni quaranta, ma diventata pratica abituale a partire dagli anni 60, la dialisi è un procedimento (terapia) per rimuovere le scorie prodotte dall’organismo e l’eccesso di liquido dal sangue quando la funzionalità renale del malato risulta compromessa dell’85-90%.
Un’altra funzione della dialisi è quella di assicurare l’equilibrio di determinate sostanze nel sangue quali, ad esempio, potassio, sodio, calcio, fosforo e bicarbonato.
Cause della dialisi
Normalmente i reni filtrano il sangue rimuovendo i rifiuti nocivi e i liquidi in eccesso e li trasformano in urina per espellerli dal corpo ed evitare l’accumulo di tossine nel sangue.
Se i reni non funzionano, come avviene in caso di una grave insufficienza renale, non sono in grado di pulire il sangue e si verifica l’accumulo di una quantità pericolosa di scorie e liquidi nel corpo che può causare un malessere grave e, in alcuni casi, la morte. La dialisi filtra (rimuove) le sostanze indesiderate e i liquidi in eccesso nel sangue prima che questo accada.
Durata nel tempo
La durata nel tempo del percorso di dialisi dipende dalla cause che l’hanno resa necessaria. L’insufficienza renale, infatti, può essere un problema temporaneo e, in questo caso, la dialisi può essere interrotta quando i reni riprendono le loro funzioni. Oppure, può essere permanente e richiedere il trapianto di rene: in questa situazione, la dialisi consente al malato in attesa di essere trapiantato di continuare a vivere finché non sia disponibile un donatore compatibile. Nei casi in cui la persona malata non possa sottoporsi al trapianto di rene perché l’età, o lo stato generale di salute, non lo consentono, la dialisi può essere necessaria per il resto della vita.